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In informatica con il termine inglese di cloud computing si indicano un insieme di tecnologie che permettono sia di memorizzare/archiviare dati che di elaborarli (con CPUsoftware) tramite l'utilizzo di risorse distribuite e virtualizzate in rete. La creazione di una copia di sicurezza (backup) è automatica e l'operatività si trasferisce tutta online.

Architettura cloud computing

L'architettura del cloud computing prevede uno o più server reali, generalmente in architettura ad alta affidabilità e fisicamente collocati presso ildata center del fornitore del servizio.

Il fornitore di servizi espone delle interfacce per elencare e gestire i propri servizi. Il cliente amministratore utilizza tali interfacce per selezionare il servizio richiesto (ad esempio un server virtuale completo oppure solo storage) e per amministrarlo (configurazione, attivazione, disattivazione). Il cliente finale utilizza il servizio configurato dal cliente amministratore. Le caratteristiche fisiche dell'implementazione (server reale, localizzazione del data center) sono irrilevanti.

Rischi e Critiche

Il più noto critico del cloud computing è Richard Stallman. L'ideatore del progetto GNU ritiene che tale tecnologia non sia altro che una trappola di marketing[1].

Inoltre, i sistemi di cloud computer vengono criticati principalmente per esporre gli utenti a rischi legati alla:

1) Sicurezza informaticaprivacy degli utenti:

Casi d'Uso

Il sistema del cloud computing prevede tre fattori distinti:

  • Fornitore di servizi (cloud provider)– Offre servizi (server virtuali, storage, applicazioni complete) generalmente secondo un modello "pay-per-use";
  • Cliente amministratore – Sceglie e configura i servizi offerti dal fornitore, generalmente offrendo un valore aggiunto come ad esempio applicazioni software;
  • Cliente finale – Utilizza i servizi opportunamente configurati dal cliente amministratore.

In determinati casi d'uso il cliente amministratore e il cliente finale possono coincidere. Ad esempio un cliente può utilizzare un servizio di storage per effettuare il backup dei propri dati, in questo caso il cliente finale provvede a configurare e utilizzare il servizio.

  • Utilizzare un servizio di cloud computing per memorizzare dei dati, in particolare quelli personali o sensibili, espone l'utente a potenziali problemi di violazione della privacy. Innanzitutto il possesso dei dati personali viene affidato ad un'azienda che spesso risiede in uno stato diverso da quello dell'utente e che, se avesse un comportamento malevolo, potrebbe accedere ai dati stessi al fine di eseguire indagini di mercato o di profilazione dell'utente.
  • Questi problemi possono essere parzialmente aggirati crittografando i dati sul server al fine di impedire alla società di accedere ai dati. Tuttavia tale soluzione non risolve del tutto il problema, dato che il servizio di cloud computing potrebbe monitorare le attività degli utenti per effettuare una loro profilazione (dossieraggio) a fini pubblicitari. Nel caso dicloud computing su reti wireless i rischi sicurezza aumentano in funzione della minore sicurezza offerta spesso da queste ultime rispetto alle reti cablate. In presenza poi di atti illegali commessi da pirati informatici o da dipendenti di cloud provider poco scrupolosi i danni potrebbero essere molto gravi per l'utente, con difficoltà di pervenire a soluzioni legali e/o rimborsi nel caso in cui il cloud provider risieda in Stati con legislazioni talvolta molto diverse rispetto a quelle vigenti nel Paese di appartenenza.

2) Continuità del servizio offerto:

  • Delegando a un servizio esterno la gestione dei dati e la loro elaborazione l'utente si trova fortemente limitato nel caso in cui i suddetti servizi non siano operativi. Un eventuale malfunzionamento inoltre colpirebbe un numero molto elevato di persone contemporaneamente dato che questi sono servizi condivisi. Anche se i migliori servizi di cloud computingutilizzano architetture ridondanti e personale qualificato al fine di evitare malfunzionamenti dei sistema e ridurre la probabilità di guasti visibili dall'utente finale, non eliminano il problema. Bisogna anche considerare che tutto si basa sulla possibilità di avere una connessione internet ad alta velocità sia in download che in upload e che anche nel caso di una interruzione della connessione dovuta al proprio Internet Service Provider/ISP si ha la completa paralisi delle attività.

3) Difficoltà di migrazione dei dati nel caso di un eventuale cambio del gestore dei servizi cloud:

  • Non esistendo uno standard definito tra i gestori dei servizi un eventuale cambio di operatore risulta estremamente complesso. Tutto ciò risulterebbe estremamente dannoso in caso di fallimento del gestore dei servizi cui ci si è affidati[3][4]